Federazione Ticinese di Apicoltura

Sezione Vallemaggia

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Prossimo appuntamento

Assemblea annuale della Sezione Vallemaggia a Cavergno il 22 marzo. Riservate la data!

Novità dalla sezione

Presto online il nuovo sito internet!

La Federazione Ticinese di Apicoltura è parte, insieme alle associazioni degli apicoltori della Svizzera tedesca e della Svizzera romanda, dell’organizzazione nazionale Apisuisse. Attraverso i suoi servizi Apisuisse si occupa in modo particolare di promuovere e sostenere la salute dell’ape mellifera. La particolare struttura geografica del nostro cantone ha indotto la Federazione Ticinese di Apicoltura, fin dalle sue origini, ad organizzarsi in sette sezioni distribuite sul territorio che raggruppano un totale di circa 500 apicoltori attivi. Attualmente la nostra sezione valmaggese conta circa una cinquantina di soci, la maggior parte dei quali possiede una decina di arnie e svolge la propria attività di apicoltura per hobby. Essi contribuiscono comunque in maniera molto importante alla salvaguardia delle api mellifere endemiche e promuovono il consumo di miele al 100% locale.

L’estrazione del miele avviene principalmente durante i mesi di luglio e agosto, al termine delle fioriture estive. I mieli della Vallemaggia sono particolarmente graditi per le loro caratteristiche legate all’importante presenza di nettari provenienti da fiori di tiglio e castagno. Si possono inoltre apprezzare le note aromatiche di vari fiori di campo. Grazie alla vasta estensione della nostra valle i mieli provenienti dalle diverse zone risultano unici in sapore e caratteristiche! A ridosso della fascia alpina è inoltre possibile raccogliere miele di rododendro.

Un po’ di storia

Come già precedentemente sottolineato la sezione valmaggese nasce in concomitanza della allora Società Cantonale, nel 1916. In quel periodo l’apicoltura era una pratica piuttosto diffusa nelle valli ticinesi e le famiglie possedevano da un paio fino ad una ventina di arnie. Era però ancora molto diffuso l’uso dei bugni villici, arnie rudimentali chiamate generalmente bütt, che venivano collocate nelle vigere, ora in disuso. A testimonianza di tale periodo si possono ancora trovare in varie località della valle dei toponimi di riferimento, ad esempio runc vigee. Il tipo di apicoltura praticato in quell’epoca comportava spesso durante l’estrazione del miele, soprattutto tra i meno esperti, l’uccisione della maggior parte delle api. Il favo mobile, che contribuì in maniera essenziale allo sviluppo dell’apicoltura di tipo razionale, venne inventato già nel 1851 dal pastore e inventore statunitense L. Langstroth, ma giunse alle nostre latitudini solo alla fine dell’800 dalla vicina Italia, grazie alla costruzione della galleria del San Gottardo. Con la nascita della Società Cantonale e della sezione valmaggese viene fortemente incentivata l’apicoltura di tipo razionale in maniera tale da porre fine all’abitudine di ricorrere all’uccisione delle api per l’estrazione del miele. Malgrado la grande volontà dei vari presidenti e membri di comitato che si sono susseguiti nell’essere attivi sia a livello di formazione che di sostegno verso i soci, non sono mancati i periodi di difficoltà. La lotta alla peste americana, nemico mai del tutto debellato, è stata una costante e purtroppo ci accompagna tutt’ora. Ma è un’altra problematica che ha fortemente messo in crisi la sezione e l’apicoltura in generale a livello mondiale: l’acaro varroa, arrivato in Vallemaggia per la prima volta nel 1989. La moria di api, attribuita a vari fattori tra i quali le conseguenze della presenza del nuovo acaro, scoraggia fortemente gli apicoltori. Il lavoro diventa più complesso e oneroso e tutto ciò porta in pochi anni ad una forte diminuzione dei soci e del numero di arnie presenti sul territorio, con grande preuccupazione verso il futuro. Grazie però al costante impegno di chi è rimasto e di una forte sensibilizzazione a livello mondiale nella lotta alla varroa e nella conservazione dell’ape mellifera, negli ultimi anni stiamo assistendo ad un rinnovato interesse, soprattutto da parte dei giovani, verso questa fantastica pratica.

Il Comitato

Presidente
Corrado Filippini

Vice Presidente
Luca Fiori

Segretario-cassiere
Antonio Guglielmetti

Membri
Gioele Biadici
Rolando Sartori
Ugo Zamaroni

News ed Eventi

In collaborazione con enti ed istituzioni esterne la sezione organizza puntualmente delle attività di tipo formativo rivolte principalmente agli apicoltori, ma anche a chi è interessato a conoscere maggiormente il mondo delle api. Durante tutto l’anno non mancano inoltre gli appuntamenti destinati a far conoscere a tutto il pubblico il nostro operato e i fantastici prodotti che le api ci donano. Regolarmente saranno pubblicate le date delle varie attività e degli eventi previsti.

Hai trovato uno sciame?

Durante i mesi primaverili, in particolare aprile e maggio, non è raro imbattersi in una “nuvola di api” o vederne un enorme grappolo appeso ad un ramo. La sciamatura è un fenome naturale e rappresenta la massima espressione della volontà delle api di continuare la specie. Purtroppo in natura difficilmente le api riescono a sopravvivere a lungo senza l’intervento degli apicoltori a causa della proliferazione di determinate malattie. Ecco perchè risulta di fondamentale importanza la cattura e la cura dei preziosi sciami.