Ci troviamo in Madagascar, più precisamente su un’isola dell’estremo nord chiamata Nosy Be. È per noi la prima esperienza in questa nazione africana. Una nazione che subito si presenta per come è conosciuta nel mondo: estremamente povera ma ricca di bellezze naturali. Anche le persone del posto sono molto amichevoli e non mancano gli europei che hanno scelto di lasciare il nostro continente per trasferirsi qui. Uno di loro è Sebastien, detto Seb. Di origini francesi, da circa due anni vive qui sull’isola di Nosy Be. Il nostro incontro è in realtà del tutto casuale. Seb infatti, oltre ad essere l’unico apicoltore della zona, è anche istruttore di immersioni ed è lui che ci accompagna nelle nostre prime uscite in mare. La comune passione per le api ci fa però avvicinare subito in modo particolare e così organizziamo una visita al suo apiario che è anche apiario didattico.
Originario dell’Alsazia, Seb era nella regione, apicoltore istruttore e svolgeva anche il ruolo di ispettore sanitario apicolo. Parallelamente al suo trasferimento qui sull’isola la sua idea è fin da subito quella di creare una prima e vera azienda apistica a favore della protezione e della conservazione della specie mellifera locale, l’ape mellifera unicolore o ape malagascia. Un’ape di dimensioni un po’ ridotte rispetto alla nostra ligustica, molto scura, docile, lavoratrice e poco soggetta alle malattie. Fortunatamente anche molto resistente all’acaro varroa, presente sull’isola ormai dal 2011 a causa di importazioni di api dalle vicine isole francesi. Qui è molto difficoltoso reperire prodotti fitosanitari per cui, oltre alla lotta biomeccanica con l’utilizzo del favo trappola, viene sfruttata la caratteristica genetica di resistenza e igiene delle api locali. L’obbiettivo di Seb sarà quello di arrivare nei prossimi due anni ad avere un centinaio di arnie, autosostenendosi grazie alla raccolta e alla vendita di miele e allevando le proprie regine e quindi le proprie colonie. Nessuna importazione di api dall’esterno!
È un progetto ambizioso quello di Seb, che richiede giornalmente molto impegno e molta energia. La problematica dello sfruttamento degli habitat naturali, la deforestazione della zona a favore dell’urbanizzazione e la mancanza di conoscenze da parte della popolazione locale rispetto alla necessità di occuparsi in maniera razionale delle api locali e di proteggerle, sono tra le maggiori difficoltà. Non si tratterà quindi solo di creare le strutture e i materiali necessari. Ma anche e soprattutto di sensibilizzare ed educare la gente del posto e i turisti che passano sull’isola. Una grande sfida in una delle zone più povere del mondo, dove la mancanza di cibo e di risorse personali è ancora una questione di sopravvivenza. Ma è anche attraverso queste sfide e ai cambiamenti che possono generare che si può sperare in un futuro migliore e più prospero per tutti, umani e api.
E allora, BONNE CHANCE SEB!

Il giovane Tantely, un ragazzo di 23 anni originario della zona. È il braccio destro di Seb sia nella conduzione dell’apiario che nell’organizzare le visite guidate per i turisti e per tutte le persone interessate. Grazie all’istruzione di Seb sta apprendendo la professione con grande passione. Due volte la settimana frequenta lezioni per apprendere l’italiano.
Nella zona, a carattere tropicale e con un clima prevalentemente caldo e umido durante tutto l’anno, vi sono molte fonti nettarifere. Tra queste troviamo: albero dell’avocado, mango, banano, mangrovia, albero del caffè del Madagascar. Purtroppo anche questo paese come molti altri è toccato dagli influssi del cambiamento climatico e i periodi siccitosi o senza precipitazioni di rilievo sono sempre più frequenti.